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Astrantia è un fiore, una pianta bellissima, oppure no perché non ha importanza, e come tutti i fiori rischia di perdersi nel prato finché non viene conosciuto finché non è osservato. Così accade spesso ad ogni persona, ad ognuno di noi nel prato di questo mondo. Astrantia è metafora! Rappresenta idealmente ogni persona ed ogni fiore in cui ci si voglia identificare. Ma cosa è una persona, cosa è realmente un individuo? La scienza direbbe che siamo un campo elettromagnetico, un fenomeno biochimico e tant’altro. Ma una persona è, e verrebbe da dire, è soprattutto l’insieme delle sue relazioni: esiste in quanto è conosciuta e riconosciuta. Ogni individuo si espande idealmente ma concretamente in ogni luogo del mondo in cui vi sia qualcuno che lo ricorda, che corrisponde un sentimento. Ognuno è un punto sul mappamondo dal quale emanano rotte aeree verso luoghi vicini e lontani. Ecco, l’associazione Astrantia vuole semplicemente essere un archivio di destinazioni e relazioni vicine e lontane. Nelle relazioni si trasmette il fare e il saper fare; dall’intensità e qualità delle relazioni si origina il desiderio e il voler fare. Questo accade nel prato della nostra vita. Similmente il fiore trasmette la sua eredità chimica al prato e ad ogni primavera il prato si rinnova! È un primo aspetto significativo del nostro progetto sociale: saper e voler essere dono, in tutto o in parte, di sé agli altri per ciò che sappiamo essere e per ciò che sappiamo fare.
Qualcuno osserverà: “Eh! Son bei principi, ma la realtà è diversa…”. Rispondo così: ognuno si confronti con il dono della propria libertà; non è obbligatorio riuscire, è obbligatorio provare. Una qualsiasi libertà non esiste se non diventa azione. Vi è un ulteriore e fondamentale aspetto da considerare: tra fiore e fiore, tra ogni erba e ramo c’è spazio, c’è vuoto, ma è proprio quel vuoto che dà la “tridimensionalità” al nostro prato. Similmente accade tra persona e persona e dentro ogni individuo nel prato della vita. Nel cuore di ognuno c’è del vuoto: può essere solitudine o dolore duro e faticoso, può esser desiderio e attesa, ma davvero quel vuoto non è nulla! Nel campo di Astrantia, ovvero nel nostro progetto sociale, quel vuoto è tenuto in massima considerazione, perché è profondità: è lo spazio della solidarietà e del reciproco aiuto. Ciò che rende unico e bello un prato è l’insieme di tutte le erbe, degli spazi e dei fiori, anche quelli più strani. Vale nel prato di Astrantia, ci piacerebbe valesse nel prato di questo mondo!
Questi quindi i valori di fondo; ed è l’unica chiave di lettura per chiunque valuti la prospettiva di aderire al nostro progetto. Non si chiede l’adesione convinta ad una generica associazione, bensì “un’adesione convinta a sé stessi”. L’Associazione è un semplice mezzo; il fine unico, ultimo e vero è consentire ad ognuno di farsi fiore e di rendere più bello oppure no, secondo libertà, il prato della vita in ogni luogo del mondo.

Con amicizia, il Presidente
Danilo Moretton